sabato 30 marzo 2019

Amore, bada - Lalla Romano

Amore, bada, se mi vuoi ferire,
che la ferita non mi sia mortale.
Lagnarmi non m’udresti del mio male,
ma lontano da te vorrei morire.
Come la cerva ch’è ferita a morte,
nel folto delle selve fuggirò.
Sola e senza rimpianger la mia sorte,
amor, lontano da te morirò.
Lalla Romano 


Ph. Amandine Marque © 

Devi essere arrivato in città - Marie Takvam

Devi essere arrivato in città!
Lo vedo chiaramente.
Tutte le case mi stanno sorridendo.
Hanno capito che ti amo.
Devi essere arrivato in città!
lo vedo dagli alberi del parco.
Hanno foglie vibranti,
ricevono baci dal sole e dal vento.
Devi essere arrivato in città!
Perciò
questa gioia incredibile
dalla luce e dall’alba
dalle barche a vela e dalla brezza.
Tutto è diverso oggi.
Quel che ieri era una lunga serie di case grigie
oggi è dipinta di oro e porpora
dal tramonto del sole.
Quella che ieri era gente qualunque
che andava all’autobus o all’auto
oggi sono persone
con una vita dentro.
Ciò che ieri era traffico e frastuono
oggi è il battito del cuore della città,
quello grande che fa muovere tutto!
In breve: Tu devi essere arrivato in città!

 Marie Takvam


Ph. Agata Fialek © 

In quel preciso momento - Jorge Luis Borges

Alcune cose sono belle per quel che sono

In quel preciso momento

Che durino minuti, ore, giorni o mesi, non importa

Non sono belle per quello che potrebbero diventare

Per il luogo da cui arrivano

Sono belle lì, in quel momento perché sono così

Sospese

Appena sfiorate


Jorge Luis Borges
foto Anja Matko


Non ci credo ancora - Mario Benedetti

Non ci credo ancora
stai arrivando accanto a me
e la notte è un pugno
di stelle e di allegria
palpo gusto ascolto e vedo
il tuo volto il tuo passo lungo
le tue mani e tuttavia
ancora non ci credo
il tuo ritorno ha tanto
a che vedere con te e con me
che per cabala lo dico
e per i dubbi lo canto
nessuno mai ti rimpiazza
e le cose più triviali
si trasformano in fondamentali
perché stai tornando a casa
tuttavia ancora
dubito di questa fortuna
perché il cielo di averti
mi sembra fantasia
però vieni ed è sicuro
e vieni col tuo sguardo
e per questo il tuo arrivo
rende magico il futuro
e ancorché non sempre abbia capito
le mie colpe e i miei disastri
invece so che nelle tue braccia
il mondo ha senso
e se bacio l'audacia
e il mistero delle tue labbra
non ci saranno dubbi né cattivi sapori
ti amerò di più
ancora.

Mario Benedetti

foto Rimel Neffati




Rupi Kaur - Mezza lama e mezza seta

Mi dici di tacere perché
le mie opinioni
mi fanno meno bella
ma io non sono nata
con un fuoco in pancia
così da potermi spegnere
non sono nata
con una leggerezza sulla lingua
così da essere facile da inghiottire
sono nata pesante
mezza lama e mezza seta
difficile da scordare e non facile
per la mente da seguire.

Rupi Kaur
foto Anja Matko


I tuoi occhi - Nazim Hikmet

I tuoi occhi, i tuoi occhi, i tuoi occhi...... 

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
che tu venga all'ospedale o in prigione
nei tuoi occhi porti sempre il sole. 

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
questa fine di maggio, dalle parti d'Antalya,
sono così, le spighe, di primo mattino; 

i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
quante volte hanno pianto davanti a me
son rimasti tutti nudi, i tuoi occhi,
nudi e immensi come gli occhi di un bimbo
ma non un giorno ha perso il loro sole; 

i tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
che s'illanguidiscono un poco, i tuoi occhi
gioiosi, immensamente intelligenti, perfetti:
allora saprò far echeggiare il mondo
del mio amore. 

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
così sono d'autunno i castagneti di Bursa
le foglie dopo la pioggia
e in ogni stagione e ad ogni ora, Istanbul. 

I tuoi occhi i tuoi occhi i tuoi occhi
verrà giorno, mia rosa, verrà giorno
che gli uomini si guarderanno l'un l'altro
fraternamente
con i tuoi occhi, amor mio,
si guarderanno con i tuoi occhi.


Nazim Hikmet




Ph. Greta Larosa Photography © 

Vorrei si capisse che è stato per grazia - Hilde Kuhn

Vorrei si capisse che è stato per grazia.
La pagina fu solo un tramite fiorito
del respiro e non altro. Solamente
si illuminava nell'alone del transito.
Oltre, ci segnava un vento
che levigava le pietre, un'acqua
dolce che dava forma alle cose.
Io lo dicevo. E tu capivi, allora.


Hilde Kuhn 





Ph. Annette Pehrsonn © 

Alexandra Bellissimo












venerdì 29 marzo 2019

Spiegaglielo tu - Nicole Ot

Spiegaglielo tu a due sguardi così, che devono smetterla.

Spiegaglielo tu a due sguardi così, che non sanno sfuggirsi, che ogni volta che si sfiorano non s'incrociano e basta, ma s'intrecciano, si entrano dentro, si incastrano, e generano nodi che poi non riescono più a districare.

Spiegaglielo tu che sono fuori luogo a due sguardi così,  che ogni volta che si accarezzano, tessono fili invisibili che si legano ai lati delle labbra e le curvano all'insù.

Spiegaglielo tu che sono sbagliati.

Spiegaglielo tu, a due sguardi così, che affondano, scivolano giù nella gola e formano un groppo che rallenta il respiro.

Spiegaglielo tu che quest'aria è inquinata e loro sono nocivi.

Spiegaglielo tu, a due sguardi così, che filtrano nelle vene e le fanno pulsare più forte in un tango che scalda la pelle.

Spiegaglielo tu che questa musica è fuori tempo.

Spiegaglielo tu, ai nostri sguardi, che fanno l'amore così, ogni volta, da lontano, che noi non possiamo amarci da vicino.

Spiegaglielo tu che non hanno ragione alcuna.

Spiegaglielo tu, e cerca di convincerli in fretta.

Perché io sto iniziando a credergli.


Nicole Ot
Ph Helmut Newton




Terrore di amarti - Sophia De Mello Breyner Andresen

Terrore di amarti in un posto così fragile come il mondo

Pena di amarti in questo luogo di imperfezione
Dove tutto ci spezza e ammutolisce
Dove tutto ci mente e ci separa.
Sophia De Mello Breyner Andresen



Ph. Celeste Ortiz © 


Tu sei bella e benfatta, un prodigio - Juan Ruiz

Tu sei bella e ben fatta, un prodigio
che non avevo meritato
e troppo tardi ho conosciuto. 
 
Chi ti avrà dopo di me,
quando non ci sarò più?
Chi ti darà lo stesso fuoco?
Quale uomo
si piegherà sulla tua carne
e il suo patire,
farà libero il tuo corpo? 
 
Sarà questo il mio cordoglio
per tutti i giorni e gli anni
vissuti senza averti avuta,
per gli anni che mi resteranno
dopo averti perduta. 
 
Juan Ruiz 



Ph. Anca Mitroi © 

Anima - Stefano Benni

Anima
ti sembran tempi per parlar dell’anima?
Non ci sono più diavoli,
che la richiedono
preferiscono i titoli
è fuori moda l’anima.
Anima
se ti duole l’anima
non servono antibiotici
i medici si arrendono
non ci sono meccanici
non si ripara l’anima.
E ci sono paesi
di poche anime
e ci sono città
di milioni di anime
ma non si vedono
si vede solo il traffico
e le file ai semafori
è solitaria l’anima.
Anima
io l’ho vista una volta la mia anima
mi era uscita di bocca
come il fumo di un sigaro
mi ha chiesto se ero
stanco di vivere
ho detto: sì
ma vorrei insistere
e con un gemito
tornò al posto solito
è paziente l’anima.
Anima
ci sono belle anime
in corpi ridicoli
e fotomodelle
con anime orribili
e fanghiglia d’anima
dentro molti politici
è nascosta l’anima.
E ci sono villaggi
di poche anime
e ci sono paesi
di milioni di anime
e quando muoiono
e in cielo salgono
è un grande spettacolo
un ingorgo cosmico
e i giornali commentano
centomila vittime
ma erano anime inutili
di lontani popoli
mesopotamici
e si piange un attimo
poi ci si lava l’anima
e si dimentica.

Stefano Benni
foto Julian Vassallo


Kill Bill volume 2

"Prima che quella linea diventasse blu ero una donna, ero la tua donna, ero un killer che uccideva per te. Prima che quella linea diventasse blu avrei potuto saltare da una moto sopra un treno in corsa per te, ma dal momento che quella linea era diventata blu non avrei mai più potuto fare quelle cose, mai più, perché sarei diventata madre. Riesci a capirlo questo?"

[ Kill Bill volume 2 ]
Quentin Tarantino




Ma io t'amo ancora - Ugo Foscolo

Ma io… e non so di che amore… ma io t’amo ancora.
Il mio amore non è certo platonico.
Non è l’amore dei baci.
Non è sentimentale.
Non è di desiderio.
Non è di speranza.
Non è di gelosia.
Non è di ambizione.
Non per costume.
Non è per puntiglio.
Non è per progetto.
Non per cavalleria.
Non è… non è…
Chi può dirlo? Ma io so che spargerei tutto il mio sangue per te.


Ugo Foscolo



Ph. Anina Bird © 



Romina Capo

A volte ho sentito le tue dita
come coltello recidermi
ogni ragione

Ed io avrei solo voluto essere
come certi fiori bellissimi
e velenosi.

Romina Capo
ill. Lita Cabellut








E sto come le rose disordinando l'aria -Eunice Odio

Lo seguo,
lo precedo nella voce
perché ho,
come il fumo spopolato,
vocazione di acquerello.
Raccontami
come sono lì le cose di consumo:
libri,
rose,
tintinnii di rondini.
A parte tutto questo
gli domando
dei manghi geologici
che lo bordeggiano di polpa,
e di un nuovo fiume,
senza guardarlo,
con popoli di suono
e longitudine di Arcangelo.
Dimmi anche qualcosa del piccolo litorale
dove recentemente il giorno,
come un celeste animale bifronte,
si accampò in due acquari
e si colmò di pesci.
O se lo ricevettero unanimi gli alberi
come quando elessero la prima allodola dell'anno
e il giorno della fioritura.
Riassumimi ora che tremo
benignamente
dietro una rondine,
ora che mi propongono pubblicamente
per nudo di farfalla
e sto come le rose
disordinando l'aria.

Eunice Odio 




Ph. Andrea Kiss Artist © 

Non sono la tua metà - J. Musaji

Non sono la tua metà

e tu non sei il mio.

Nessun vuoto da riempire.

Niente anime gemelle.

Siamo due interi

non combacianti

in quanto integri.

Siamo due insiemi

che trovano l'intersezione

tra i diversi elementi.


J. Musaji
ill. Miles Johnston


giovedì 28 marzo 2019

L'amore non è - Alessandra Racca


Le cose vive iniziano
spesso in luoghi di buio
sotto terra
o fra le viscere
sono fragili e fortissime
non hanno
coscienza di sé
hanno bisogno
di tempo
e calore
l’amore non è sempre necessario
o forse,
in qualche modo,
sì.

[ Alessandra Racca ]
foto Paolo Roversi








Io e te, noi due - José Emilio Pacheco

Una volta
E per pochi giorni
Molto tempo fa
Io e te
Improvvisamente fummo fin nell'intimo
Noi.
«Noi due» potevo dire
Nelle ore voraci che furono nostre.
Da tempo
Se parlo di te
Posso usare soltanto
La terza persona: Lei.
L'io impoverito sprofonda
Nelle concordanze del nulla.


 José Emilio Pacheco



Ph. Hadar Ariel Magar © 

Canto di bellezza - Forough Farrokhzad

Sulle tue spalle, rocce di granito dure e superbe
cascate di luce, ruscella l’onda dei miei capelli.
Sulle tue spalle, muro di cinta di un mirifico castello
danzano, come rami del salice, le ciocche dei miei capelli.
Le tue spalle, torri di ferro,
le tue spalle, fulgenti di sangue e di vita,
hanno il colore di un braciere di rame.
Nel silenzio, nel tempio del desiderio,
addormentata vicino a te,
i segni dei miei baci sulle tue spalle,
come morsi ardenti di serpenti.
Le tue spalle, nella rifrazione del sole
sotto le gocce chiare e tiepide di sudore
sfavillano come cime di montagne.
Le tue spalle, Mecca dei miei sguardi appassionati,
le tue spalle, sigillo di preghiera...


 Forough Farrokhzad



Ph. Giulia Bertone Photography © 

Due parole -Alfonsina Storni

All’orecchio questa notte mi hai detto due parole
comuni. Due parole stanche
di essere dette. Parole
che da vecchie si son fatte nuove.
Due parole così dolci, che la luna che passava
filtrando tra i rami
nella mia bocca si è fermata. Due parole così dolci
che una formica mi cammina sul collo e resto immobile
non provo nemmeno a scacciarla.
Due parole così dolci
che senza volerlo esclamo: oh, che bella, la vita!
Così dolci e così mansuete
che oli profumati scorrono sul corpo.
Così dolci e così belle
che nervose, le mie dita,
si muovono verso il cielo imitando una forbice.
Vorrebbero le mie dita
tagliare stelle.

Alfonsina Storni 



Ph. Ziqian Liu © 


Marc Chagall [ 1887 - 1985 ]












Ci sono uomini - Wendy Cope

Ci sono uomini che non ci pensano mai.
Ma tu sì.

Tu arrivavi e mi dicevi che avresti voluto comprarmi dei fiori
Ma poi qualcosa era andato storto.
Il negozio era chiuso. O avevi dei dubbi.

Quel genere di dubbi
che menti come le nostre sembrano sempre avere.

O avevi pensato
Che io non volessi i tuoi fiori.
Io a quel punto sorridevo. E ti abbracciavo.
Sorrido ancora adesso.

Perché vedi,
quei fiori
che non mi hai mai portato
durano ancora.


Wendy Cope
foto Mara Lazaridou


Voleva farsi piccola - Paul Éluard

Voleva farsi piccola
per stare nel suo orecchio
e sussurrargli sempre
parole d’amore

voleva farsi piccola
per stare nel palmo della mano o dentro una manica
per farlo sentire meno solo

voleva farsi piccola per stargli sulle labbra
e baciarlo ogni volta
che le socchiudeva.

[ Paul Éluard ]
ill. Catrin W. Stein


Che tu sia per me il coltello - David Grossman


Dopo aver fatto l’amore, dormiremo abbracciati. La tua schiena contro il mio ventre. E io stringerò le dita dei piedi intorno alle tue caviglie, come delle mollette, perché tu non possa volar via la notte.

David Grossman , Che tu sia per me il coltello 
imm. Geraldine Georges







Lezioni di piano


Baines costruirà per Ada un dito in argento per permetterle di tornare a suonare.

[ Lezioni di piano ]
Jane Campion



Dopo le feste - Julio Cortázar

E quando tutti se ne andavano
e restavamo noi due soli
tra bicchieri vuoti e posacenere sporchi,

Com'era bello sapere che eri
lì come l'acqua di uno stagno,
sola con me sull'orlo della notte,
e che duravi, eri più del tempo,

Eri quella che non se ne andava
perché uno stesso cuscino
e uno stesso tepore
ci avrebbero chiamato ancora
a risvegliare il nuovo giorno,
insieme, ridendo, spettinati.



Julio Cortázar


Ph. Nina Sever Photography © 

Balla con me - Izabela Filipiak

Cammino svelta, ma non smetto di aver freddo. Mi faresti scaldare accanto a te? Parlami con quella tenerezza nella voce indifferente.

Infilami in una tasca, avvolgimi in una morbida sciarpa, nelle maniche di una giacca. Dividi con me uno spicchio d’arancia.

Permettimi di mangiare dal tuo piatto strisce verdi di broccoli e virgole di peperone, rosse come sangue.

Balla con me,
conducimi su
pavimenti, parquet, scale.

Fammi girare la testa. Trattienimi con tenerezza.

Arrischia un tango.

Promettimi che tra poco lo rifaremo di nuovo. E di nuovo. E di nuovo e ancora.

Izabela Filipiak
foto Chantal Akerman


Permettimi di essere triste - Christine Lavant

Permettimi d’essere triste
sotto i tuoi occhi, le stelle.
Forse non vedono che sono triste,
ché la conchiglia della luna è voltata dall’altra parte
e non ascolta i miei discorsi.
Di giorno, certo, la fronte del sole
non medita su me che m’imbrunisco –
permettimi d’essere persa del tutto
nei cespugli della malinconia.


Christine Lavant


Ph. Nishe © 

mercoledì 27 marzo 2019

Lo amava - Lucia Ferrara


Lo amava
senza motivo
senza speranza
senza progetti
senza tempo
tra attimi infiniti.

Lo amava
per nessuna aspettativa
per nessun giorno 
o anniversario
ma per quell'eterno silenzio 
che profuma di annientamento scorticandoti il cuore  con la salsedine d'inverno.

Lo amava
nel nudo esonerabile 
di un'anima folle 
nella sua libertà.

Lo amava
sfidando il pericolo di ogni oscurità
dell'isolamento
per ritrovare  
in quel sorriso 
la forza di ogni amore.

Lucia Ferrara
foto Lin Ran