sabato 6 aprile 2019

Tamara de Lempicka [ 1898 - 1980 ]













La mia donna - Dante Maffia

Se qualcuno mi domanda
a chi somiglia
la mia donna,
penso a un uragano
che entra nei sogni
e scompiglia
i disegni del destino.

Penso anche alla primavera
che fa fiorire i peschi addormentati
nel seno della terra.

E poi ancora mi pare
che la mia donna somigli
a un colore sconosciuto
che appare
all’alba e subito s’invola
nei sogni delle farfalle.

Dante Maffia
foto Deborah Turbeville


Carlito's way - Brian De Palma

Qualcuno mi sta tirando verso il basso: lo sento, anche se non lo vedo. Mi dispiace, ragazzi. Non basterebbero nemmeno tutti i punti del mondo per ricucirmi. È finita, è finita... Mi metteranno nel negozio di pompe funebri di Fernandez, sulla 109° Strada: ho sempre saputo che prima o poi sarei finito lì... Però molto più tardi di quanto pensava un sacco di gente! L'ultimo dei moki...ricani... Be', forse non proprio l'ultimo... Gail sarà una brava mamma: un nuovo e migliore Carlito Brigante... Spero che li userà per andarsene, quei soldi: in questa città non c'è posto per una che ha il cuore grande come il suo. Mi dispiace, amore: ho fatto quello che potevo. Davvero. Non ti posso portare con me in questo viaggio... Me ne sto andando, lo sento: ultimo giro di bevute, il bar sta chiudendo, il sole se ne va... Dove andiamo per colazione? Non troppo lontano... Che nottata! Sono stanco amore, stanco...

[ Carlito's way ]
Brian De Palma




Il peso che portiamo è amore - Allen Ginsberg

Il peso del mondo
è amore.
Sotto il fardello
di solitudine
sotto il fardello
dell’insoddisfazione

il peso,
il peso che portiamo
è amore.

Chi può negarlo?
In sogno
ci tocca
il corpo,
nel pensiero
costruisce
un miracolo,
nell’immaginazione
s’angoscia
fino a nascer
nell’umano –

s’affaccia dal cuore
bruciando di purezza –
poiché il fardello della vita
è amore,

ma noi il peso lo portiamo
stancamente,
e dobbiam trovar riposo
tra le braccia dell’amore
infine,
trovar riposo tra le braccia
dell’amore.

Non c’è riposo
senza amore,
né sonno
senza sogni
d’amore –
sia matto o gelido
ossesso d’angeli
o macchine,
il desiderio finale
è amore
– non può essere amaro
non può negare,
non può negarsi
se negato:

il peso è troppo
deve dare
senza nulla in cambio
così come il pensiero
si dà
in solitudine
con tutta la bravura
del suo eccesso.

I corpi caldi
splendono insieme
al buio
la mano si muove
verso il centro
della carne,
la pelle trema
di felicità
e l’anima viene
gioiosa fino agli occhi –

sì, sì,
questo è quel
che volevo,
ho sempre voluto,
ho sempre voluto,
tornare
al mio corpo
dove sono nato.

Allen Ginsberg
foto Dominique Isserman


Pauline O. Surys [ 1977 ]















venerdì 5 aprile 2019

Schianto - Davide Rondoni

Si tira avanti solo
con lo schianto
il resto va in panne,
si esaurisce
nella schiena
ho il fuoco
di ali bruciate,
se mi dici
rallenta
precipito in ogni dolore
nel raggio di una vita

o faccio il balzo
della bestia
sul più insulso segno
di gioia

la vita è
solo se scommette d’essere.


Davide Rondoni
foto Javier Vallhonrat




La schiena di una donna - Antonia Storace



La schiena di una donna è roba per intenditori. Ad amarne la bocca, gli occhi, i fianchi sodi, si fa presto. E' un fatto da poco.

La schiena no, la schiena è un'altra cosa. È un privilegio di fiducia. È la sensualità che da le spalle al mondo e guarda avanti. La schiena è femmina e, quando si volta, lo fa perché non teme inganni. È spavalda, audace, baldanzosa.

Ha un binario unico, che le corre al centro. Un solco lungo il quale colano, dall'alto verso il basso, le pugnalate che non ha saputo evitare, le carezze liquide di certe mani belle.

La schiena non trattiene, la forza di gravità glielo impedisce. La schiena sa come lasciar andare. È un battitore libero, il punto più selvaggio di una donna. Risalirla con la bocca, tenerla ferma con le mani, accerchiarla in un abbraccio, è un colpo di fortuna.

Ma certa gente non lo sa e per questo la trascura. La schiena di una donna è la sua forza, il suo più antico cedimento. Si inarca quando ama, sta dritta quando deve, come il fusto di un albero maestoso, il tronco di una quercia secolare, lo stelo di un fiore che si schiude sul collo: lì, i baci sono più belli, i graffi fanno più male.

Per capire una donna, basta leggerne la schiena.

Curva o tesa, morbida o nervosa.

Se si lascia prendere, vuol dire che si fida. Se si gira di scatto, è perché non torna indietro.

Antonia Storace
foto Joné Reed


Tu - María Clara González

Non so in che modo
entri nel territorio segreto
che mi abita
Mentre cammini
- Come riconoscendomi -
la api di giugno popolano il mio sguardo
Ti lascio attraversarmi
Ti racconto i miei segreti
Ti avvolgo con le mie risate
So che vai di fretta                                                                                                                                                   
Non ti tratterrò.

María Clara González


Ph. Ekaterina Ignatova © 



Fossi in te - Juan Vicente Piqueras

Fossi in te mi amerei, chiamerei,
non perderei tempo, mi direi di sì.
Non dubiterei più, scapperei.
Darei quello che ho, quello che hai,
per avere quello che dai, che mi daresti.
Mi scioglierei i capelli, piangerei
di piacere, canterei scalza, ballerei,
metterei a febbraio un sole di agosto,
morirei di gusto, non metterei
nessun ma a questo amore, inventerei
nomi e verbi nuovi, tremerei
di paura di fronte al dubbio che fosse
solo un sogno, me ne andrei
per sempre da te, da lì, con me.
Fossi in te mi amerei.
Mi direi di sì, non vedrei
l’ora di correre fino alle mie braccia,
o almeno, che ne so, risponderei
ai miei messaggi, ai miei tentativi
di sapere che ne è di te, mi chiamerei,
che ne sarà di noi, e mi darei
un segnale di vita, fossi in te.

Juan Vicente Piqueras



Ph. Arianna Angelini © 


The Dreamers - Bernardo Bertolucci

Più si osserva ogni cosa, qualunque cosa su questa tavola, gli oggetti, il frigorifero, questa stanza, il suo naso, il mondo, e più ci si rende conto che c'è una specie di armonia cosmica di forme e di dimensioni. Mi stavo solo chiedendo perché. Io non lo so che cos'è, ma so che è così. 

[ The Dreamers ]
Bernardo Bertolucci



giovedì 4 aprile 2019

Christopher Logue - Venite verso l'orlo del dirupo



Venite verso l'orlo del dirupo.
Potremmo precipitare.
Venite verso l'orlo del dirupo.
È troppo alto!

Venite verso l'orlo del dirupo!

Ed essi vennero.
E lui li sospinse.
Ed essi volarono.

Christopher Logue
foto Oleg Oprisco





Di noi - Beatrice Niccolai

Stasera stringimi

non per il freddo, non per morsi di solitudine,

abbracciami e basta, senza dire niente

senza sciupare il bisogno di sognare,

tu avvicinati e abbracciami.

Sarà come catturare stelle

ai piedi del cedro

o correre sui fili di un ricordo

che potremmo costruire ora

da ricordare, di noi, in un giorno lontano

di quel bisogno che avevamo

di essere odore, mani, labbra e tenerezza

per i nostri timidi peccati.

Ma se tu ora non mi abbracci

e non mi scaldi

cosa ricorderò io di noi,

domani?

Beatrice Niccolai
foto Marta Syrco


Vieni con me - David Trueba

Vieni con me, volevo dire, trasformerò il nostro appartamento in un posto lontano dal mondo, solleverò il parquet affinchè tu possa farci un giardino, imparerò a pilotare aerei, anche se saranno solo di carta. Trasformeremo la casa nel tuo laboratorio fotografico, non conosco nessun altro cui doni tanto la luce rossa. Fabbricherò per te spiagge di sabbia sopra i tetti. C'inventeremo la vita ogni mattina. Non ho più paura della felicità, incontrandola in corridoio imparerò a salutarla senza sentirmi male per il fatto che non sto male, come prima mi succedeva se i sogni non erano incubi. Sali su questo treno e ritorna al luogo a cui appartieni. Anche i grandi egoisti come me possono avere grandi amori. Vieni con me.

David Trueba
foto Eduardo Gomez Muñoz


Ti offro - Jorge Luis Borges

Ti offro strade difficili, tramonti disperati,
la luna di squallide periferie.
Ti offro le amarezze di un uomo
che ha guardato a lungo la triste luna.
Ti offro i miei antenati, i miei morti,
i fantasmi a cui i viventi hanno reso onore col marmo:
il padre di mio padre ucciso sulla frontiera di Buenos Aires,
due pallottole attraverso i suoi polmoni, barbuto e morto,
avvolto dai soldati nella pelle di una mucca;
il nonno di mia madre – appena ventiquattrenne –
a capo di un cambio di trecento uomini in Perù,
ora fantasmi su cavalli svaniti.
Ti offro qualsiasi intuizione sia
nei miei libri, qualsiasi virilità o vita umana.
Ti offro la lealtà di un uomo
che non è mai stato leale.
Ti offro quel nocciolo di me stesso
che ho conservato, in qualche modo –
il centro del cuore che non tratta con le parole,
né coi sogni e non è toccato dal tempo,
dalla gioia, dalle avversità.
Ti offro il ricordo di una
rosa gialla al tramonto,
anni prima che tu nascessi.
Ti offro spiegazioni di te stessa,
teorie su di te, autentiche e sorprendenti notizie di te.
Ti posso dare la mia tristezza,
la mia oscurità, la fame del mio cuore;
cerco di corromperti con l’incertezza,
il pericolo, la sconfitta.
 Jorge Luis Borges


Ph. Estéban Puzzuoli © 

Kees van Dongen [ 1877 - 1968 ]














Mi sei piaciuta per la tua grazia - Paul Verlaine

Mi sei piaciuta per la tua grazia
e la tua folle frivolezza.
Amo i tuoi occhi per la loro gioia
e il tuo corpo per la sua venustà.

Ma subito ho detestato
l'ingordigia della tua carne.
Aborro il tuo bisogno di sbornie
(non quella che mi è tanto cara,

il bisogno di stare con quest'uomo
ancora verde che sarei io),
e mi fa orrore, per dirla
come si deve, il tuo gusto per l'eccesso passionale

gioioso, infantile, senza dubbio incantevole...
Il problema è, ci penso, che sono vecchio
tanto (cinquant'anni!) e tu in cammino
verso i diciotto anni... povero vecchio!


Paul Verlaine


Ph. Cristina Altieri Photography © 

A tu per tu - Carmen Yáñez

I nostri universi 
si potrebbero toccare.
Invece scelgo la tua bocca
come punto di riferimento
per incendiare il mio mondo
a poco a poco.

Altrimenti esploderemmo.
Carmen Yáñez




Ph. Ruby James Photo ©