respiro sorriso occhi capelli.
Sono affamato del suono
fragile dei tuoi passi lungo il giorno.
Ho fame delle mani di grano,
delle dure lame che sono le unghie,
del brivido che danno. Sono
affamato del tuo volto raggiante
d’amore e desiderio quando mi chino
tra i ginocchi e le cosce che i baci
dispongono all’amore. Ho fame
del tuo ventre, del suo frutto,
del miele che la lingua raccoglie
dal fiore aperto delle accese labbra.
Juan Ruiz
Ph. Elisabth Rovit © |
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