sabato 13 aprile 2019

Jaja Suberg














Cuore - Margaret Atwood

Alcuni vendono il proprio sangue. Tu ti vendi il cuore.
O quello o l’anima.
Il difficile sta nel tirare fuori quella maledetta cosa.
Una specie di movimento a spirale, come sgusciare un’ostrica,
la tua spina dorsale un polso
e poi, oplà! È nella tua bocca.
Quasi ti metti in subbuglio
simile a un’attinia che espelle un sasso.
C’è un rumore rotto, il chiasso
d’interiora di pesce in un secchio,
ed ecco, un enorme e brillante grumo rosso intenso
di un passato ancora vivo, tutto intero su un piatto d’argento.
Viene fatto passare. È scivoloso. Viene lasciato cadere,
ma anche assaporato. Troppo scadente, dice uno. Troppo salato.
Troppo aspro, dice un altro, con una smorfia.
Ognuno è un buongustaio istantaneo,
e tu ascolti tutto
in un angolo, come un cameriere appena assunto,
la tua mano, diffidente e capace nella ferita nascosta
sotto la camicia e nel petto,
con timidezza, senza cuore.
Margaret Atwood


Ph. Anca Mitroi © 

Quando sciogli il mio nome - Amy Karolyi

La parola diventa rugiada sulle tue labbra.
Dici: – Albero – E vedo foreste di alberi.
Dici: – Pietra – Non asfalto o cemento,
ma sotto l’acqua punge la roccia.
Dici: – Prato – E la notte avanza
con babbucce scure sulle punte dei fili d’erba.
Dici: – Lago – E con lente bollicine
emergono perle e anelli dal profondo.
Dici: – Bello – E l’alba fa spuntare tulipani
e il nostro grembo si riempie di primule.
Dici: – Io – E bruci nel fuoco pallido,
come la candela accasa in un giorno d’estate.
Dici: – Estate – E lucertole ansimano sulle pietre infuocate,
arde la radice del fiore della terra.
Colmo di profumo cammina sulla Via Lattea
un carro di fieno di luglio.
Dici: – Autunno – E trenta bigonce si riempiono
di mirtilli.
E quando è finito già quasi tutto:
un sigillo rosso prende il posto della tua bocca,
quando sciogli lentamente il mio nome.


Amy Karolyi



Ph. Cristina Altieri Photography © 

Tempo - Mario Luzi

Tempo che soffre e fa soffrire, tempo
che in un turbine chiaro porta fiori
misti a crudeli apparizioni, e ognuna
mentre ti chiedi che cos’è sparisce
rapida nella polvere e nel vento.
Il cammino è per luoghi noti
se non che fatti irreali
prefigurano l’esilio e la morte.
Tu che sei, io che sono divenuto
che m’aggiro in così ventoso spazio,
uomo dietro una traccia fine e debole.
È incredibile ch’io ti cerchi in questo
o in altro luogo della terra dove
è molto se possiamo riconoscerci.
Ma è ancora un’età, la mia,
che s’aspetta dagli altri
quello che è in noi oppure non esiste.
L’amore aiuta a vivere, a durare,
l’amore annulla e dà principio. E quando
chi soffre o langue spera, se anche spera,
che un soccorso s’annunci di lontano,
è in lui, un soffio basta a suscitarlo.
Questo ho imparato e dimenticato mille volte,
ora da te mi torna fatto chiaro,
ora prende vivezza e verità.
La mia pena è durare oltre quest’attimo.

Mario Luzi
foto Alexander Kuzmin ©

venerdì 12 aprile 2019

La ragazza sul tetto che scotta - Richard Brooks



"Questa ragazza ha la vita in corpo.È la verità del coraggio, e Maggie ne ha. Del coraggio disperato, e Maggie ne ha tanto."

La gatta sul tetto che scotta 
[ Richard Brooks ]


Ci sono baci - Gabriela Mistral

Ci sono baci che emettono da soli
la sentenza di una condanna d’amore,
ci sono baci che si danno con uno sguardo
ci sono baci che si danno con la memoria.
Ci sono baci nobili,
baci enigmatici, sinceri,
ci sono baci che si danno solo con l’anima
ci sono baci proibiti e ci sono baci veri.
Ci sono baci che bruciano e che feriscono,
ci sono baci che turbano i sensi,
ci sono baci misteriosi che hanno lasciato
i miei sogni confusi ed errabondi.
Ci sono baci problematici che nascondono
una chiave che nessuno ha mai decifrato,
ci sono baci che generano la tragedia –
quante rose in boccio ha sfogliato.
Ci sono baci profumati, baci tiepidi
che palpitano in un intimo anelito,
ci sono baci che lasciano sulle labbra impronte
come un raggio di sole in un campo gelato.
Ci sono baci che sembrano gigli
sublimi, ingenui, puri,
ci sono baci traditori e codardi,
ci sono baci maledetti e spergiuri.
Giuda baciò Gesù e lasciò impresso
sul viso di Dio il segno della sua viltà,
mentre la Maddalena con i suoi baci
fortificò pietosa la sua agonia.
Da allora nei baci palpitano
l’amore, il tradimento e il dolore,
le coppie umane assomigliano
alla brezza che gioca coi fiori.
Ci sono baci che provocano deliri
di amorosa, folle passione,
tu li conosci bene: sono i miei baci
inventati da me per la tua bocca.
Baci di fiamma che portano impressi nel viso
i solchi di un amore proibito,
baci tempestosi, baci selvaggi,
che solo le nostre bocche hanno provato.
Ti ricordi del primo? Indefinibile,
ti lasciò il viso coperto da rosee impronte,
e nello spasimo di quell’emozione terribile,
gli occhi si riempirono di lacrime.
Ti ricordi di quella sera, quando in un momento di follia
ti vidi geloso immaginando chissà quale oltraggio?
Ti presi tra le mie braccia, vibrò un bacio
e che cosa vedesti dopo? Sangue tra le mie labbra.
Io ti insegnai a baciare: i baci freddi
sono di un impassibile cuore di pietra.
Io ti insegnai a baciare con i miei baci
inventati da me per la tua bocca.

Gabriela Mistral

Ph. Angie Lòpez ©

Amedeo Modigliani [1884-1920]


















Quell'uomo mi ha offerto -Nina Berberova

Quell’uomo mi ha offerto, una sera, 
un bellissimo momento di silenzio. 
Non lo dimenticherò tanto presto. 
E’ uno dei miei ricordi migliori dell’anno. 
C’è chi serba il ricordo delle sue conversazioni, 
io rammento quel silenzio.

Nina Berberova 


Ph. Maria Krugovaya © 

Un carattere difficile - Miriana Basheva

Come una pietra al collo,
come il segno di un coltello,
come un velo nero,
un soldo di rame antico,
io ti porto sempre addosso,
non importa se mi pesi
dalla testa ai piedi,
non importa se soffro!
Come il segno di una magia,
pozione per la mia febbre,
come la forte rakia,
un dado bianco, già gettato -
con il freddo, con il fuoco - tutta la vita -
ti giuro o ti benedico,
buongiorno e addio,
amor morboso mio.


Miriana Basheva



Ph. Jonè Reed  ©

Potrei perfettamente escluderti dalla mia vita - Darío Jaramillo Agudelo

Potrei perfettamente escluderti dalla mia vita,
non rispondere alle tue telefonate,
non aprirti la porta di casa,
non pensarti, non desiderarti,
non cercarti nei posti comuni e non rivederti più,
girare per le strade dove so che tu non passi,
eliminare dalla mia memoria ogni istante condiviso con te,
ogni ricordo del tuo ricordo,
dimenticare il tuo viso fino al punto di non riconoscerti, 
rispondere evasivamente quando mi domanderanno di te
e fare come se tu non fossi mai esistita. 
Però ti amo.

Darío Jaramillo Agudelo



Ph. Giulia Savarelli © 


giovedì 11 aprile 2019

Sperando - MeP


Sarò fedele 
alla promessa
di ricordarti
nonostante il tempo,
nonostante il fatto
che cercherò l'amore
altrove
sperando
di non trovarlo
mai.

MeP, Movimento per l'emancipazione della Poesia
Ill. Sue Robertson



Apocalypse now - Francis Ford Coppola


"Io ho visto degli orrori, orrori che ha visto anche lei.. Ma non ha il diritto di chiamarmi assassino. Ha il diritto di uccidermi, ha il diritto di far questo. Ma non ha il diritto di giudicarmi. E’ impossibile trovare le parole per descrivere ciò che è necessario a coloro che non sanno ciò che significa l’orrore. L’orrore ha un volto. E bisogna farsi amico l’orrore…orrore, terrore, morale e dolore sono i tuoi amici. Ma se non lo sono, essi sono dei nemici da temere. Sono dei veri nemici.
Ricordo, quand’ero nelle forze speciali, sembra migliaia di secoli fa, andammo in un campo, per vaccinare dei bambini. Lasciammo il campo dopo aver vaccinato i bambini contro la polio. Più tardi venne un vecchio correndo a richiamarci, piangeva, era cieco. Tornammo al campo: erano venuti i vietkong e avevano tagliato ogni braccio vaccinato. Erano là in un mucchio. Un mucchio..di piccole braccia. E..e mi ricordo..che ho pianto..pianto come…come…come…una madre.
Volevo strapparmi i denti di bocca, non sapevo quel che volevo fare. E voglio ricordarlo, non voglio mai dimenticarlo, non voglio mai dimenticarlo. Poi mi sono reso conto, come fossi stato colpito..colpito da un diamante, una pallottola di diamante in piena fronte.. e ho pensato: mio Dio che genio c’è in questo..che genio, che volontà per far questo..perfetto, genuino, completo, cristallino, puro. E così mi resi conto che loro erano più forti di noi, perchè loro la sopportavano…
Questi non erano mostri, erano uomini, quadri addestrati, uomini che combattevano col cuore, che hanno famiglia che fanno figli che sono pieni d’amore ma che..ma che avevano la forza..la forza..di far questo. Se io avessi dieci divisioni di questi uomini, i nostri problemi qui, si risolverebbero molto rapidamente. Bisogna avere uomini con un senso morale, e che allo stesso tempo siano capaci di utilizzare i loro primordiali istinti di uccidere…senza emozioni, senza passione…senza…discernimento, senza discernimento.
Perchè è il voler giudicare che ci sconfigge. Mi preoccupa che mio figlio…possa non capire ciò che ho cercato di essere. E se dovessi essere ucciso, Willard, vorrei che qualcuno andasse a casa mia e dicesse a mio figlio..tutto. Tutto quello che ho fatto, tutto quello che lei ha visto. Perchè non c’è nulla che io detesti di più del…fetore delle menzogne. E se lei mi capisce Willard…lei farà questo per me…”

Apocalypse now 
[ Francis Ford Coppola ]



Mariana Palova












mercoledì 10 aprile 2019

Ogni volta che ci incontriamo - Michele Mari

Ogni volta che ci incontriamo
studio l’incanto per portarti via
ma ogni volta
ti giri su te stessa
e fai ritorno al tuo confortevole averno
Euridice che per ripetere i tuoi passi
non hai bisogno
della dabbenaggine di Orfeo.


Michele Mari 


Ph.  Azhara Fernandez ©

Canto V- Dante Alighieri

..Vien dietro a me, e lascia dir le genti:
sta come torre ferma, che non crolla
già mai la cima per soffiar di venti..."


Dante Alighieri 
Purgatorio, canto V


Ph. Joné Reed ©