sabato 18 maggio 2019

Pezzi di vetro - Francesco De Gregori



L'uomo che cammina
sui pezzi di vetro
dicono ha due anime
e un sesso di ramo duro in cuore
e una luna e dei fuochi alle spalle mentre balla e balla, sotto l'angolo retto di una stella.

Niente a che vedere col circo,
nè acrobati nè mangiatori di fuoco, piuttosto un santo a piedi nudi, quando vedi che non si taglia,
già lo sai.

Ti potresti innamorare di lui,
forse sei già innamorata di lui,
cosa importa se ha vent'anni
e nelle pieghe della mano,
una linea che gira
e lui risponde serio "è mia"; sottindente la vita.

E la fine del discorso la conosci già, era acqua corrente un pò di tempo fà che ora si è fermata qua.
Non conosce paura l'uomo che salta
e vince sui vetri e spezza bottiglie
e ride e sorride, perchè ferirsi
non è impossibile,
morire meno che mai e poi mai. 

Insieme visitata è la notte
che dicono ha due anime
e un letto e un tetto di capanna
utile e dolce come ombrello teso
tra la terra e il cielo.
Lui ti offre la sua ultima carta,
il suo ultimo prezioso
tentativo di stupire, quando dice
"È quattro giorni che ti amo, ti prego, non andare via, non lasciarmi ferito".
E non hai capito ancora come mai,
mi hai lasciato in un minuto
tutto quel che hai.

Però stai bene dove stai.
Però stai bene dove stai.


Francesco De Gregori
foto Kazuo Sumida ©


Nessun commento:

Posta un commento