Fa freddo in questa zona del paese
dove non c’è il tuo corpo e c’è bisogno
del calore del tuo corpo e non mi sento
addolorato o pentito o triste ma
soltanto solo.
Sto seduto come un invalido nel deserto del mio
desiderio di te.
Mi sono abituato a bere la notte lentamente, perché so che la abiti, non importa dove, popolandola di sogni.
Il vento della notte abbatte stelle tremanti fra le mie mani, che ancora non si adattano, vedove inconsolabili della tua chioma.
Nel mio cuore si agitano gli uccellini che in lui hai seminato e a volte gli darei la libertà che esigono per ritornare a te con il gelido filo del coltello.
Ma non può essere. Perché sei tanto in me, tanto viva in me, che se morissi io, ti morirei.
dove non c’è il tuo corpo e c’è bisogno
del calore del tuo corpo e non mi sento
addolorato o pentito o triste ma
soltanto solo.
Sto seduto come un invalido nel deserto del mio
desiderio di te.
Mi sono abituato a bere la notte lentamente, perché so che la abiti, non importa dove, popolandola di sogni.
Il vento della notte abbatte stelle tremanti fra le mie mani, che ancora non si adattano, vedove inconsolabili della tua chioma.
Nel mio cuore si agitano gli uccellini che in lui hai seminato e a volte gli darei la libertà che esigono per ritornare a te con il gelido filo del coltello.
Ma non può essere. Perché sei tanto in me, tanto viva in me, che se morissi io, ti morirei.
Juan Gelman
Ph. Jonè Reed © |
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