la cercai, implorai, piansi,
passai le notti sotto le sue finestre,
vidi l'ombra di lei accanto all'ombra
di un uomo dietro le cortine,
seguii di notte la sua carrozza per le vie
e vidi il suo capo sull'omero di lui.
Ella mi ravvisò, e chiuse le imposte
o si tirò vivamente indietro,
o volse il capo dall'altra parte.
- Sirena! maliarda!
che mi aveva inebriato coll'amore,
ed ora mi intossicava con la gelosia!
Le scrissi;
le scrissi umile, delirante, minaccioso.
Ella mi rimandò le mie lettere
con un sol motto:
“Una follia non si fa due volte
o diventa sciocchezza”.”
Giovanni Verga
Ph. Laurent Castellani © |
Nessun commento:
Posta un commento