giovedì 14 marzo 2019

Non serbare nulla - Pedro Salinas

Non serbare nulla, spendi, sperpera allegrie, gioie, scambiale con aria azzurra perché vadano volando, per il cielo, fanne acqua, riempi i torrenti del mondo delle sue schiume sprizzanti, entra in anime assopite, e scuotile per le ali, agita, come di grano, grandi campi di speranze, straripa, straripati d'amare e d'essere amata: perché né oggi, né questa notte il tuo amore finirà, né a me finirà l'amata. Molto ci resta. Non senti immense truppe di baci, e di resistenze, stormi d'avvenire sulle mani, di rapimenti e di calme? Quel che mi resta, invisibile, taciuto, serbato in fondo a ciò che toccano gli occhi, a ciò che le mani toccano? E non sta sotto la terra, sordo minerale, attesa di un'anima pura d'oro. Neanche è un dono senza peso, segreto frutto celeste, che, attaccato su qualche ramo dell'aria, si prepara alle tue labbra. No, non c'è quel che ci resta né in miniere, né sugli alti orti di stelle mature, non sono diamanti né astri. Non esiste, non ha forma, neanche soffre dei penosi perimetri del creato. Palpita ciò che ci resta solo in quello che ci diamo. Laggiù, al di là dei baci, degli sguardi, del piacere, senza una forma, sicuri, i piaceri, baci e sguardi, aspettati, che si aspettano. In ogni abbraccio rinasce un nuovo essere altro abbraccio. Il bacio che si esaurisce ne chiede un altro a se stesso, nel suo gioioso spirare già sente che matura. Darmi, darti, darci, darsi! Non chiudere mai le mani. Le gioie non finiranno, e neanche i baci, né gli anni, se non le chiudi. Non senti quale ricchezza nel dare? La vita noi la vinceremo sempre, affidandomi, affidandoti.

Pedro Salinas
ph Jhon Schabel


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