Rinasco giorno a giorno
palmo a palmo
col battito del mondo
in piena tempia
risalgo dal tuo abisso sconfinato
sprofondo sul fianco/ incapace
d’altro che non sia nutrirmi
di te saziarmi ingozzarmi gli occhi
dal tuo abbandono
l’impagabile presenza di te sul mio
cuscino
quotidiano dono del perire, dissolvermi
fra le tue pieghe
la tua minima rosa
i suoi ulivi
il miele dei tuoi sensi/ sparsi
cosparsi i miei sentieri
distorti contorti
e poi via
riandare rivestirsi
a frugare meriggi tra le orme di un oblio
di una qualsiasi forma di respiro
a scansare il tranello/ la tua bocca
lo strazio d’altre labbra
quel tuo letto nuziale/coniugale
l’amore d’ordinanza
e aspettare domani
dopopranzo
per rapinare un cantuccio
per depredare il padrone
per morire un pezzo alla volta
per amarti e non dirtelo
per consumare quest’illecito furore che,
e questo lo sappiamo tutti e due,
ha le ore contate
amore mio
palmo a palmo
col battito del mondo
in piena tempia
risalgo dal tuo abisso sconfinato
sprofondo sul fianco/ incapace
d’altro che non sia nutrirmi
di te saziarmi ingozzarmi gli occhi
dal tuo abbandono
l’impagabile presenza di te sul mio
cuscino
quotidiano dono del perire, dissolvermi
fra le tue pieghe
la tua minima rosa
i suoi ulivi
il miele dei tuoi sensi/ sparsi
cosparsi i miei sentieri
distorti contorti
e poi via
riandare rivestirsi
a frugare meriggi tra le orme di un oblio
di una qualsiasi forma di respiro
a scansare il tranello/ la tua bocca
lo strazio d’altre labbra
quel tuo letto nuziale/coniugale
l’amore d’ordinanza
e aspettare domani
dopopranzo
per rapinare un cantuccio
per depredare il padrone
per morire un pezzo alla volta
per amarti e non dirtelo
per consumare quest’illecito furore che,
e questo lo sappiamo tutti e due,
ha le ore contate
amore mio
Milton Fernandez
Ph. Paolo Roversi © |
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